giovedì, 25 aprile 2024

#16 Come si fa un film brutto

Nuovo appuntamento con I CONSIGLI DEL FABER CINE CLUB, la nostra rubrica realizzata in collaborazione con i giovani volontari dell’associazione Cineforum Altovicentino, Stefano, Rocco e Nicola.

Per noi amanti del cinema è normale, ogni tanto, imbatterci in un film bruttissimo. “Ma cosa avevano in testa i realizzatori?”, ci chiediamo.

Ecco tre film in cui si vedono tre registi e le loro disavventure nel girare dei film che… non sono certo capolavori. Ma neanche belli. Ma neanche normali. Brutti insomma.

The disaster artist (James Franco, USA 2017)

Greg è un aspirante (negato) attore che stringe amicizia con lo strano e inquietante Tommy, un artista (negato anche lui) con cui si recherà a Los Angeles. Dato che nessuno li vuole far recitare, Tommy decide di girare un film tutto suo, “The Room”. Mentre girano persino il sempliciotto Greg si rende conto che quello che stanno facendo non è un film qualsiasi, ma il peggiore mai girato… qualcuno fermi Tommy!

Boris – il film (Ciarrapico, Torre, Vendruscolo, Italia 2011)

René Ferretti è un regista di fiction televisive italiane. Un amico del giro ha vinto a poker i diritti di un libro per farne un film, René comincia ad illudersi che sia la sua grande occasione per diventare un autore, come Garrone, come Sorrentino, come Bellocchio, ma le sfighe delle fiction non lo mollano e il risultato sarà… “a cazzo di cane”

Ed Wood (Tim Burton,USA 1994)

Nella Hollywood degli anni ’40 non tutto luccicava. Esisteva un sottobosco di registi alla fame che, pur di avere un finanziamento, arrivavano perfino a battezzarsi in religioni strane. Edward D. Wood Jr. ha una grandissima passione per il cinema, ma non ha assolutamente gusto e quindi, appena riesce a mettere le mani su soldi o su un attore famoso ormai tossicodipendente, gira dei film bruttissimi.

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